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Fin dall'inizio Villa Imperiale fu progettata come casa d’abitazione per l'Imperatore e la sua famiglia che aveva bisogno di pace e di tranquillità, lontano dallo stress della Corte Imperiale di Vienna.
L'atmosfera familiare e intima fu gelosamente conservata. Nessun ospite, indipendentemente dalla sua importanza, fu mai ospitato nella Villa, ma soltanto giù in città, soprattutto nell`Hotel Kaiserin Elisabeth o nell`Hotel Bauer (demolito da tempo). Solo le dame di corte, i collaboratori più stretti, i valletti e a turno i camerieri alloggiavano nella Villa.
Lo staff stava nel settore delle scuderie o negli uffici siti lungo il fiume, dove si trovavano anche le cucine, dato che in Villa non era mai esistita una cucina.
I grandi ricevimenti si svolgevano solitamente nella “Kurhaus”, costruita nel 1875, l’attuale teatro e centro congressi di Bad Ischl.
In tal modo la residenza imperiale riuscì acoinvolgere l'intera Città di Ischl, denominata giustamente “Kaiserstadt” (città Imperiale) e descritta dallo stesso Francesco Giuseppe come un "paradiso terrestre”.
kfj_photo_tracht.tifI soggiorni a Ischl per l’Imperatore significavano sollievo, nonostante ci fossero da seguire costanti affari di stato e impegni ufficiali. Il suo passatempo preferito era la caccia. L'Imperatore era ascetico e molto modesto nella sua vita personale, come si può notare dalla semplicità delle stanze della Villa. Il suo letto spartano in ferro era simile a quello riservato nelle caserme agli ufficiali subalterni. Al mattino si alzava alle 3.30, faceva il bagno e poi lavorava sui documenti di stato, portati quotidianamente a Ischl dai corrieri.
Faceva colazione insieme con la famiglia in un salone con vista sul Parco o col bel tempo sul balcone sopra l´entrata della Villa.
Ogni Domenica raggiungeva la Chiesa Parrocchiale, per assistere alla Santa Messa.
Se non erano previste visite ufficiali o impegni istituzionali, dopo aver consultato i barometri che erano nel suo studio e in previsione di tempo idoneo, andava a caccia.
A volte già all`alba raggiungeva i laghi Offensee e Langbathsee o la località di Zimnitz e ritornava verso le dieci.

Era troppo tradizionalista, per fare un uso personale delle nuove tecnologie del tempo, ma faceva un'eccezione per il telegrafo che permetteva la costante comunicazione tra la Villa Imperiale e i vari ministeri a Vienna. Fece quindi installare a Ischl un ufficio telegrafico.

In occasione di una visita in Villa, lo Zar di Russia riuscì a convincerlo a usare un accendisigaro elettrico che ancora si trova sulla sua scrivania nella Villa, ma il Re Edoardo d'Inghilterra non riuscì a convincerlo ad accettare la praticità dei veicoli a motore.

Dopo la morte di Elisabetta nel 1898, restavano solo due cose importanti nella vita di Francesco Giuseppe.
Da un lato i suoi nipoti, figli della figlia minore Marie Valerie che adorava, dall`altro l´amicizia con la sua "anima gemella" Caterina Schratt, attrice al Burgtheater di Vienna, la quale durante l`estate usava prendere in affitto Villa Felicita che si trovava al di fuori della città di Ischl.
Ogni mattina di buon ora Francesco Giuseppe vi si recava da solo, ma sotto la discreta sorveglianza del proprio. personale di sicurezza e faceva colazione con la signora Schratt.

Tutt´altra fu la vita di Sisi a Ischl.
kfj_mit_k.schratt.tifLì arrivò nell´età di 16 anni e in veste di Imperatrice e padrona di casa era anche coinvolta nelle visite di Stato. Riceveva e accompagnava le consorti delle teste coronate e degli uomini politici, mentre Francesco Giuseppe e le personalità erano occupati in discussioni e relazioni diplomatiche.

A differenza del marito, Elisabetta era dedita allo sport e al benessere fisico.
Nella Villa Imperiale aveva riservato una sua stanza come palestra dove aveva alcuni attrezzi ginnici, ma quando poteva, faceva ginnastica direttamente nel Salone Rosso tra due grandi specchi ovali.
La sua passione era l’equitazione e anche per questo nelle scuderie c’erano ben 50 cavalli.
Le sue lunghe passeggiate a piedi erano famose e faticose per le proprie dame di compagnia con le loro gonne voluminose.
Riuscire ad andare di pari passo con l´Imperatrice era una impresa quasi impossibile.

Faceva delle lunghe escursioni e di alcuni giorni nelle montagne dell’ Aussee, ma anche nei monti Tauri fino ad oltre 3.000 metri di altitudine che ancor oggi sono una sfida per gli scalatori con attrezzature moderne.

Con bel tempo faceva i suoi esercizi ginnici anche all´aria aperta sulle pendici dello Jainzen che da adolescente Elisabetta chiamava "Zauberberg" (monte magico).

Attirata dal suo fascino, spesso si ritirava in un piccolo rifugio di legno sullo Jainzen che godeva di una bella vista sulle montagne.
Era un suo luogo preferito per leggere, scrivere, disegnare e dipingere.
Nel 1951, dopo ben 60 anni, Elisabetta fece sì che le proprie poesie fossero pubblicate.
kfj_schreibzimmer_kv.tifComposte in gran parte a Ischl, parlano di quella bellissima regione, nella quale trascorreva dei giorni meravigliosi insieme ai propri figli.
Altro suo motivo di grande interesse era anche quello di raccogliere foto dei familiari, dove predominano quelle della figlia prediletta Marie Valerie. La primogenita Sofia (1855-1857) morì all'età di soli due anni durante un viaggio in Ungheria. Di conseguenza la madre dell`Imperatore prese in custodia gli altri due figli, propri nipoti, Gisella e Rodolfo, principe ereditario. Pertanto Elisabetta non volle lasciare anche la figlia minore Marie Valerie Trascorrevano insieme i soggiorni a Ischl, affezionandosi insieme a quell´ambiente.
Marie Valerie festeggiò proprio qui le proprie nozze e in seguito ricevete la Villa Imperiale in eredità e la trasmise ai propri eredi. Sono i suoi discendenti diretti che attualmente rendono possibili le visite guidate.

La presenza della famiglia imperiale a Ischl rappresentava un elemento fisso. C´èrano tante occasioni per incontrarla, ad esempio a teatro e durante lo shopping. La coppia imperiale aiutava anche i bisognosi.

A Ischl avevano luogo non soltanto innumerevoli ricevimenti, balli e cerimonie di ogni tipo, ma anche discussioni diplomatiche delle grandi potenze del 19 ° secolo. Qui l´Imperatore ricevette i monarchi regnanti d´Europa, il Cancelliere Otto von Bismarck di Prussia, il Presidente Ulysses S. Grant degli Stati Uniti e il Re Chulalongkorn del Siam, in onore del quale fu dato l´operetta “Die Fledermaus” ("Il Pipistrello") con
Giovanni Strauss al podio di direttore nel giugno del 1897.
Dopo la rappresentazione di gala il re decorò Strauss con l'”Ordine dell'Elefante Bianco”. Un secolo dopo, nel 1997, quella visita esotica fu commemorata con una cerimonia e una mostra storica allestita nella Villa Imperiale, come suggerito dalla stessa famiglia reale tailandese.

Dopo la morte del principe ereditario Rodolfo il 31 gennaio 1889, e gli sconvolgimenti successivi, la famiglia si ritirò a Ischl due mesi prima del solito, per sfuggire all'atmosfera opprimente a Vienna.

dinner_eingangshalle_kv.tifNell'anno successivo però, il 31 luglio del 1890, la famiglia imperiale festeggiò le nozze di Marie Valerie, la figlia più giovane di Francesco Giuseppe e di Elisabetta, convogliata a nozze con il proprio cugino asburgico Francesco Salvator, del ramo toscano della famiglia, nella Chiesa Parrocchiale di San Nicolò.
La Villa Imperiale è tuttora abitata dagli Asburgo, discendenti diretti di Francesco Giuseppe ed Elisabetta, nipoti di Francesco Salvator e Marie Valerie.

La Villa divenne la residenza estiva dell`Imperatore e dunque anche la Corte si trasferì da Vienna a Ischl che in quei periodi divenne capitale imperiale e residenza della vita culturale, soprattutto per quanto riguarda la musica e le operette.  Innumerevoli i capolavori di fama mondiale furono creati in quel ambiente sereno.

Giovanni Strauß, Giovanni Brahms, Giacomo Meyerbeer, Francesco Lehar e il suo tenore prediletto Richardo Tauber erano tutti in possesso di ville a Ischl, Tra gli ospiti si annoveravano i nomi degli scrittori Grillparzer, Lenau, Raimund, Rosegger, Bauernfeld, Schnitzler, Stifter, Zweig e Hofmannsthal. Pittori come Waldmüller, Schwind, Alt und Makart si occupavano delle bellezze della regione e gli attori famosi Giovanni Nestroy, Alessandro Girardi, Catarina Schratt e Maria Jeritza erano i protagonisti al teatro della Città.

hochzeit_marie_valerie_stadtpfarrkirsche_bad_isch.tifAnche la qualità terapeutica delle sue sorgenti di acque minerali ad alto contenuto di sale, scoperto nel corso del 19 ° secolo, suscitò l´interesse dell’ alta società del tempo, rendendo ancor più fiorente il centro termale, centro mondano, esclusivo ed elegante con le sue numerose tipiche caffetterie e la famosa pasticceria “Zauner,” esistente fin dal 1832.

A Ischl non c´era niente che facesse presagire qualsiasi la fine del mondo, la "fine di un`epoca", la tranquilla atmosfera continuava anno dopo anno e per tanti decenni.  
Dio era nel suo cielo, l'Imperatore era sul proprio trono e nel mondo tutto andava bene fino ai colpi di Sarajevo che purtroppo interruppero in modo tragico quell'idillio.

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